venerdì 9 dicembre 2011

Crisi/ Nasce l'Europa a due velocità. No di Londra

Venerdì, 9 dicembre 2011 -
Monti Sarkozy Merkel
Il Consiglio europeo chiude la maratona notturna per salvare l'euro con un accordo a due velocita'. I leader dell'Ue hanno concordato piu' severe regole di bilancio per la zona euro, ma non sono riusciti a garantire un accordo per riformare i trattati dell'Unione, il che vuol dire che la novita' coinvolgera' solo gli Stati dell'eurozona e quelli che vorranno aderire su base volontaria.
La nuova intesa per rafforzare la disciplina di bilancio nella zona euro sara' adottata dunque solo da 17 membri e sei Paesi su base volontaria. "Avremmo preferito un accordo a 27, ma questo non e' stato possibile a causa della posizione dei nostri amici britannici", ha puntato l'indice il presidente francese Nicolas sarkozy, al termine della maratona notturna. "Sara' un trattato intergovernativo a 17, aperto agli altri", ha aggiunto.
Gran Bretagna e Ungheria infatti hanno detto chiaramente di non voler firmare il trattato, Repubblica Ceca e Svezia dovranno invece attendere il 'via libera' dei rispettivi parlamenti e partner di governo. Il premier britannico David Cameron ha giustificato la sua scelta definendola "dura ma positiva per gli interessi del Paese" e ha spiegato: "Considerato che non abbiamo ottenuto garanzie, e' meglio essere rimasti fuori".
Piu' diplomatico il commento della cancelliera Angela Merkel, secondo la quale con l'accordo raggiunto "l'euro riconquistera' credibilita'". "Ho sempre detto che i 17 Stati della zona euro devono riconquistare credibilita' e penso che questo possa accadere, accadra', con la decisione di oggi".
Il presidente della Bce Mario Draghi ha definito la decisione un passo in avanti verso una "fiscalita' compatta, che - ha aggiunto- se la zona euro vuole emergere piu' forte da due anni di turbolenze. "Siamo arrivati a conclusioni che dovranno concretizzarsi meglio nei prossimi giorni".
La Merkel e Sarkozy avrebbero voluto che l'intera Ue accettasse di cambiare il trattato di Lisbona cosi' da obbligare a piu' strette regole di bilancio gli Stati dell'eurozona, ma la Gran Bretagna ha rifiutato di aderire. Il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy ha aggiunto che i Paesi forniranno fino a 200 miliardi di euro in risorse aggiuntive al Fondo Monetario Internazionale. Il testo dell'accordo intergovernativo dovra' essere redatto entro marzo.
La riunione, che e' durata piu' di dieci ore per presentare all'opinione pubblica e ai mercati un accordo prima dell'apertura delle borse, si e' conclusa alle 5 di mattina. I leader hanno trovato l'intesa su una serie di misure immediate con le quali si spera di calmare la crisi del debito sovrano nella zona euro. I leader si sono accordati nell'accelerare di un anno l'entrata in vigore del fondo si salvataggio permanente (luglio 2012) e dotare l'Fmi di 200 miliardi di euro per aiutare i Paesi in crisi; hanno anche deciso di rafforzare i due fondi di salvataggio e mantenerli in parallelo fino alla meta' del 2013, con l'idea di creare una sorta di 'firewall' che freni il contagio e possa salvare, se necessario, le economie piu' grandi.
L'Esm, il Fondo permanente, portera' in dote 500 miliardi di euro, ma non avra' una licenza bancaria come chiedeva la Francia. Tra le novita' maggiori, il fatto che la Bce agira' per conto del Fondo salva Stati. In futuro, il coinvolgimento dei privati nel Fondo salva Stati verra' introdotto sulla base delle regole pratiche dell'Fmi. L'intesa sulla disciplina di bilancio stabilisce inoltre la 'regola aurea' per cui i Paesi non potranno avere un deficit strutturale annuo superiore al 0,5% del Pil, limite che dovra' essere introdotto nelle Costituzioni nazionali o in leggi equivalenti. Ma il nodo e' arrivato quando si e' trattato di stabilire un quadro legale all'accordo.
"Per accettare la riforma dei trattati a 27, David Cameron ci ha chiesto -cosa che abbiamo tutti ritenuto inaccettabile- un protocollo nel trattato che avrebbe permesso di esonerare il Regno Unito da un certo numero di norme sui servizi finanziari", ha sintetizzato Sarkozy, ricordando pero' che parte dei problemi economici attuali "derivano proprio dalla deregulation dei servizi finanziari". Secondo fonti comunitarie, Cameron aveva presentato un allegato con otto condizioni che privilegiavano in sostanza le regole finanziarie della City, il principale mercato finanziario mondiale, e che lo avrebbe messo al riparo anche da un eventuale referendum nazionale da parte degli euro-scettici. "Il vantaggio sara' che la riforma sara' piu' leggera e piu' snella", ha aggiunto il presidente francese.
Sarkozy ha anche negato che si stia creando una divisione nell'Ue: "Stiamo tentando di salvare la nostra moneta e ci accusano di fare un'Europa a due velocita'". Nonostante la forte spaccatura con i britannici, la Merkel ha detto che la riunione e' arrivata "a un risultato molto buono". Per il direttore dell'Fmi Christine Lagarde, l'insieme di misure approvate costituisce "un pacchetto che va davvero nella nuova direzione". Quanto agli eurobond, sebbene non c'e' stato un accordo perche' rimane l'opposizione di Germania e Olanda, si e' stabilito che i presidenti del Consiglio europeo, della Commissione e dell'Eurogruppo elaborino un rapporto per il vertice di giugno del 2012; e all'epoca, ha aggiunto Van Rompuy, "speriamo che le acque si siano calmate e il clima sia e' piu' sereno

Nessun commento:

Posta un commento